Le onde d’urto hanno come obiettivo terapeutico quello di ridurre l’infiammazione, il dolore e favorire il recupero del range articolare. Esistono due tipi di onde d’urto: l’onda d’urto radiale e l’onda d’urto focale. Il nostro studio professionale si avvale dell’utilizzo di una macchina ad Onda d’Urto radiale, di pertinenza fisioterapica poiché non invasiva, praticabile in regime ambulatoriale ed eseguibile a cadenza settimanale.
Il macchinario consta di un compressore, che è il cuore della macchina poiché pompa all’interno di una canna aria compressa che colpisce un proiettile che a sua volta esercita una pressione contro l’applicatore posto sul manipolo, ovvero la parte a contatto con la zona da trattare. Il macchinario a nostra disposizione permette di regolare pressione e intensità del proiettile e quindi dell’onda d’urto in modo da poter personalizzare il trattamento in base alle singole esigenze di ogni paziente.
È infatti credenza assai diffusa che le onde d’urto siano una terapia troppo dolorosa tanto da provocare addirittura un aumento della sintomatologia che poi permane anche nei giorni successivi al trattamento. Falso!
Certamente l’applicazione dell’onda d’urto genera un dolore sordo nell’area trattata che può permanere anche nelle successive 24/48 ore. Tuttavia si tratta di un effetto assai passeggero e altamente soggettivo che comunque il fisioterapista avrà premura di monitorare per adeguare i parametri e rendere il trattamento sostenibile (tollerabile). Numerosi studi scientifici ormai ne attestano la Reale efficacia e l’assoluta sicurezza di utilizzo.
Esistono invece vere e proprie controindicazioni all’utilizzo delle onde d’urto quali disturbi della coagulazione o uso di anticoagulanti, patologie tumorali, gravidanza, sindromi ansiose, neuropatie periferiche. Gli ottimi risultati raggiunti mediante l’utilizzo delle onde d’urto sono comunque frutto dell’Unione Fra tale tecnologia abbinata all’utilizzo di tecniche di terapia manuale, esercizio terapeutico, Tecarterapia, ultrasuonoterapia o laserterapia.